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Visualizzazione dei post con l'etichetta cassiere

Interessanti laboratori d’osservazione dell’umana imperfezione

Stare in coda in mezzo a costoro che, proprio qualche ora prima della fine del turno, avrebbero potuto rivolgermi esattamente quegli stessi epiteti che, in quei momenti, avevano a oggetto e destinatario un collega, mi regalava quel terzo occhio necessario per realizzare quale fatica, delicatezza e pazienza sottendano le mansioni di chi svolge questo lavoro. E le persone in coda a una cassa sono e rimangono uno dei più interessanti laboratori d’osservazione dell’umana imperfezione. Il minimo comune denominatore è rappresentato dal fattore attesa. Aspettare, rispettare la coda e pazientare, rimanendo serenamente in attesa del proprio turno, è cosa estremamente difficile e frustrante da realizzare, facilita una reazione aggressiva di chi è coinvolto nella sovente fiumana e trasforma colui che è demandato a ricevere i pagamenti nella persona che detiene il potere di ridurre o di far aumentare quell'attesa. E considerato che si tratta di alimentari, essenziali nella vita di un

La vita di chi fa il cassiere è veramente dura

La vita di chi fa il cassiere è veramente dura, credetemi, sfibrante, snervante, opprimente. Ragion per cui, anche se la maggior parte di voialtri, che non ha mai provato a stare dietro un registratore di cassa, non sarà d’accordo, sappiate che occorre essere dotati di numerose qualità che, per questioni statistiche, non tutti possiedono né sono in grado di conquistare con il passare del tempo e dell’età. Non è affatto come sembra, non è cosa semplice né così matematica nella sua automaticità. Bisogna essere dotati di un equilibrio psicologico oltre la media, di una calma e di una pazienza degne di un maestro zen e dei riflessi e del coraggio di un domatore di leoni. Chi fa questo mestiere da molti anni e lo conosce a fondo, almeno quanto i clienti più assurdi che ne costituiscono l’humus essenziale, riuscendo a resistere e ad andare avanti senza sosta né rimpianti, è assimilabile più a un filosofo di vecchia data e a un equilibrista in bilico sopra l’abisso piuttosto che a u

Il cassiere e il miraggio del gabinetto

Uno dei principali problemi di chi lavora in cassa è il non poter andare in bagno durante il turno. Avete capito bene: se di mestiere fate i cassieri e non c’è nessuno che possa sostituirvi nel momento del bisogno per antonomasia, siete destinati a farvela addosso. E la ragione è semplice: non potete muovervi dalla vostra postazione. Non potete alzarvi dalla sedia in dotazione, chiedere la cortesia d’aspettare un minuto, per poi riprendere dopo, più sollevati, leggeri e determinati a continuare a oltranza, se fosse necessario. Nessuna eccezione o giustificazione. È come se v’avessero incollato al sedile. Contrattualmente invischiati. In caso contrario, potreste incorrere, come minimo, in un richiamo scritto e in una sfuriata del direttore. Vero che lo stesso macchinario non consente all'operatore di potersi assentare anche solo per un minuto, giusto il tempo indispensabile d’assecondarsi fisiologicamente. E ogni volta che s’inizia un nuovo scontrino, sappiatelo,

Il lavoro del cassiere è un lavoro delicato

Il lavoro del cassiere è un lavoro delicato. Molto delicato. Oltre al ruolo ufficialmente riconosciuto di gestore dei flussi di liquidità, questa figura aziendale, troppo spesso bistrattata e banalizzata, rappresenta l'unica vera cerniera tra l'azienda distributiva e la clientela, saltuaria o abituale e fidelizzata che sia. Sempre più sovente, infatti, se il cliente non si rivolge a nessun altro, il cassiere può diventare determinante per un suo ritorno, primo anello d’una lunga fidelizzazione, o, viceversa, per una sua fuga, causa di nefasta pubblicità e pietra tombale sul rapporto in procinto di nascere. Inizia a operare sin dalle prime ore della giornata ed è tra gli ultimi a lasciare il proprio posto, tenuto conto delle operazioni finali di chiusura. Lo stress lavorativo deriva, non soltanto, dall'utilizzo e dalla rendicontazione del contante, ma, soprattutto, dall'interfacciarsi con la clientela. Figure sgradevoli, pazzi veri e propri, maleducati, per

Cosa significa lavorare in un supermercato: spero che tutto vada per il meglio

Il momento del conteggio del fondo cassa è il più delicato di tutto quanto il turno, secondo, soltanto, alla rendicontazione di fine giornata, dove compaiono le differenze tra ripristino e incasso finale. Nella maggior parte dei casi, prima d’essere sistemato all'interno del registratore, deve essere verificato. Da quel momento in poi, chi ne controlla l’ammontare, se ne assume la totale responsabilità. Nel caso in cui ci fosse un’eventuale differenza, è sempre consigliabile avvisare chi di dovere, per non risultare colpevoli di ogni eventuale ammanco, ma è anche vero che, stando all'interno di determinati margini, non si corre alcun rischio. Quest’assillante controllo, che poi si concretizza, badate bene, in un banale quanto martellante conteggio della liquidità utilizzata per dare il resto, si basa, principalmente, sul pregiudizio costante, da parte dell’azienda, che chi maneggia denaro altrui possa incorrere più facilmente in distrazioni o in errori, nonostante i f