Passa ai contenuti principali

Autoeditoria










Benvenuti nel mio piccolo laboratorio da Autoeditore.
Qui si immagina, si scrive e si pubblica.
Senza intermediari.
Il mio modo d'intendere l'autoeditoria esula dal concetto d'impresa, dall'idea di vendere libri, dal guadagno, dall'ingegnarsi su come piazzare un prodotto, vuoi attraverso una copertina o una campagna marketing, vuoi con un video o l'abuso dei social.
Il mio lavoro è un lavoro lento, solitario, senza una fine vera e propria, senza un fine. 
Scrivere per scrivere.
Rileggo, ci ripenso, rimugino e poi ritocco. 
Non c'è un termine, una scadenza, non c'è fretta, non c'è un impegno che prescinda dalla necessità di arrivare là dove voglio arrivare.
Non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio.
Non mi aspetta nessuno. 
Non mi aspetto nulla. 
Quello che pubblico è in continua evoluzione, in costante rifacimento, miglioramento, cambiamento. 
Ciò che faccio lo faccio per me.
Ciò che scrivo e che pubblico, lo scrivo e lo pubblico unicamente per me.
Prescindo dal giudizio del lettore.
Se quest'ultimo apprezza il mio lavoro, sono contento per lui. 
Se non lo fa, così sia, pazienza.
Per me non cambia una virgola.
Il mio modo di fare autoeditoria è autoreferenziale e se ne frega altamente sia del mercato che delle vendite.
Il mio modo di fare autoeditoria fa un passo indietro, non in avanti.
E lo fa attraverso il rimanere fedele a me stesso come autore, ai miei tempi, ai miei principi, ai miei valori, alla mia sensibilità, alla mia dignità, alla mia volontà.
Rispettare il lettore non significa accontentarlo.

Post popolari in questo blog

La vita di chi fa il cassiere è veramente dura

La vita di chi fa il cassiere è veramente dura, credetemi, sfibrante, snervante, opprimente. Ragion per cui, anche se la maggior parte di voialtri, che non ha mai provato a stare dietro un registratore di cassa, non sarà d’accordo, sappiate che occorre essere dotati di numerose qualità che, per questioni statistiche, non tutti possiedono né sono in grado di conquistare con il passare del tempo e dell’età. Non è affatto come sembra, non è cosa semplice né così matematica nella sua automaticità. Bisogna essere dotati di un equilibrio psicologico oltre la media, di una calma e di una pazienza degne di un maestro zen e dei riflessi e del coraggio di un domatore di leoni. Chi fa questo mestiere da molti anni e lo conosce a fondo, almeno quanto i clienti più assurdi che ne costituiscono l’humus essenziale, riuscendo a resistere e ad andare avanti senza sosta né rimpianti, è assimilabile più a un filosofo di vecchia data e a un equilibrista in bilico sopra l’abisso piuttosto che a u

Lavorare nella grande distribuzione è un inferno

Lavorare nella grande distribuzione è stressante .  Molto stressante.  Non è un lavoro come tutti gli altri e, per certi versi, è una vera e propria condanna.  La gioia di lavorare viene annullata nella GDO .  Le continue pressioni, gli ordini, il mobbing, le urla e i maltrattamenti dei preposti impediscono, di fatto, di operare con serenità e tranquillità per tutte quelle lunghe e interminabili ore che separano il dipendente dalla timbratura di fine turno.  E l'indomani la condanna continua, fino alla fine, fino alla rassegnazione, fino all'esaurimento di tutte le sue energie e della sua voglia di continuare.  Non si beneficia di una regolarità mensile nella turnazione e si deve rimanere costantemente a disposizione delle esigenze aziendali.  Gli orari della squadra dei “mattinieri” sono infernali.  Spesso, infatti, il punto vendita apre i battenti in piena notte e coloro che ci lavorano sono costretti a sopportare turni massacranti che arrivano perfino alle prime ore del pome

Il lavoro del cassiere è un lavoro delicato

Il lavoro del cassiere è un lavoro delicato. Molto delicato. Oltre al ruolo ufficialmente riconosciuto di gestore dei flussi di liquidità, questa figura aziendale, troppo spesso bistrattata e banalizzata, rappresenta l'unica vera cerniera tra l'azienda distributiva e la clientela, saltuaria o abituale e fidelizzata che sia. Sempre più sovente, infatti, se il cliente non si rivolge a nessun altro, il cassiere può diventare determinante per un suo ritorno, primo anello d’una lunga fidelizzazione, o, viceversa, per una sua fuga, causa di nefasta pubblicità e pietra tombale sul rapporto in procinto di nascere. Inizia a operare sin dalle prime ore della giornata ed è tra gli ultimi a lasciare il proprio posto, tenuto conto delle operazioni finali di chiusura. Lo stress lavorativo deriva, non soltanto, dall'utilizzo e dalla rendicontazione del contante, ma, soprattutto, dall'interfacciarsi con la clientela. Figure sgradevoli, pazzi veri e propri, maleducati, per