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Comunali di Carbonia 2021 e la vittoria morale della Lega

Oramai è passato un bel po’ di tempo, abbiamo discusso, metabolizzato tutti gli accadimenti, riflettuto a mente fredda e abbondantemente sui fatti rilevanti e quelli di poco conto e possiamo dirlo con certezza: i veri vincitori morali delle elezioni comunali 2021 a Carbonia, cittadina sarda del Sulcis, non sono stati il partito democratico e tutti i suoi alleati del momento. Ma la Lega. Sì, signore e signori, avete sentito bene: anche qui, in quel di Carbonia, nel profondo sud dell’isola, dove c’è miseria nera, disoccupazione alle stelle, ignoranza estrema, dispersione scolastica galattica, dove tutti si sentono orgogliosi e superiori della propria identità mineraria fieramente di sinistra, dove latitano, come ergastolani fuggiti di prigione, le speranze, i sogni e i desideri di ognuno di noi e dove tutti, badate bene, tutti, hanno giurato e spergiurato ridacchiando che non sarebbe mai potuto accadere, invece, è accaduto. La Lega ha insediato in consiglio comunale una sua consigliera

La politica sarda è abituata a non rispondere

Un assessore alla sanità che butta fuori un giornalista che gli fa notare l'evidenza, la banale evidenza, e cioè che il sistema sanitario regionale fa acqua da tutte le parti, mette in risalto una cosa che ogni sardo sa bene dalla nascita: la politica che lo comanda e che lo sfrutta, non che lo amministra, e spesso a sua insaputa, non prende neppure in considerazione l'ipotesi di essere messa in discussione, pure di fronte all'incapacità oggettiva di fare fronte al proprio mandato. E la cosa non è strana. Sono gli abitanti dell'isola i principali responsabili. Ogni sardo è abituato a che Lor signori facciano quello che vogliono, come vogliono e sino a quando vogliono. Gli è sempre stato insegnato a non mettere nulla in discussione dello status quo. Ogni sardo è abituato a chinare la testa davanti ai suoi padroni e a dire sempre di sì, a chiedere con il piattino tra le mani quello che gli spetterebbe di diritto e a rinunciare alla propria dignità in cambio della fedeltà

Il politico sardo è furbo

Il politico sardo è distinto, elegante, rispettabile e di buona famiglia. Ha la fedina penale pulita, un bell’abito e un sorriso smagliante. Vanta un percorso di studi e un’esperienza professionale impeccabili. È moderno e simpatico. Ha un profilo social sempre aggiornato sul quale posta le sue foto migliori e più rappresentative. È sempre rassicurante. E non è mai libero. Trascorre tutte le serate della sua interminabile campagna elettorale a pianificare la risoluzione di problematiche strutturali vecchie di quarant’anni. Scarica le responsabilità e punta il dito. È preoccupatissimo per il nostro futuro ma, se solo gli accordassimo la nostra fiducia, in cambio, ci offrirebbe volentieri la sua caparbietà e la sua perseveranza. Ha deciso di candidarsi per aiutarci. Solo per aiutarci. Lo fa per noi e chiede il nostro sostegno. È sicuro che tutti meritiamo una politica migliore e, solo insieme, saremo in grado di uscire da questa situazione critica. Il politico sardo è furbo. Si candida p

La politica gestisce i soldi della comunità come un rubinetto

La politica gestisce i soldi della comunità che amministra come un rubinetto. Apre e chiude a seconda dei risultati che vuole raggiungere. I partiti, attraverso la colonizzazione dello Stato, degli enti pubblici e delle società a partecipazione pubblica, condizionano pesantemente la distribuzione e l'indirizzo di tutte le nostre risorse economiche per fini o risultati che non sempre siamo in grado di conoscere o che potremmo condividere. Associazioni private condizionano la vita e l'esistenza di milioni di cittadini che, di fatto, non fanno altro che versare le proprie tasse, mettendo a disposizione di queste strutture verticali fortemente gerarchizzate una riserva di miliardi di euro indirizzabile a piacimento e difficilmente controllabile. Chi gestisce il rubinetto dei soldi della comunità, gestisce la comunità . La influenza, la indirizza, ne decide la vita, le sorti, le fortune e le disgrazie.  Ma chi controlla i partiti? Chi vigila sulla gestione e l'utilizzo delle ris